DOUBLE THREAD

“DOUBLE THREAD” ESPOSIZIONE DI CRISTIANA DE MARCHI E DADO SCHAPIRA: IL FILO E IL TESSUTO ENTRANO NELL’ARTE CONTEMPORANEA

PERIODO: Dal 5 Ottobre al 9 Novembre 2019

SEDE ESPOSITIVA: Villa Brentano – via Magenta, 25 Busto Garolfo (MI)

INAUGURAZIONE: Sabato 5 Ottobre 2019 ore 18:00

Analisi, letture, temi, parole, concetti, idee, espressioni… È questo il clima riflessivo in cui si viene immersi visitando la doppia collettiva Double Thread. Doppio Filo: è questo il significato del titolo della mostra ordinata negli spazi espositivi di Villa Brentano. Schapira e De Marchi svolgono un ragionamento che parte dall’utilizzo condiviso del tessuto e del filo, per poi dividersi e intrecciarsi su tematiche e discorsi più che mai attuali. Si passa dalla visione del mondo contemporaneo, ai concetti di nazionalità, di confine geografico e mentale per giungere ad esaminare il significato del tempo e della musica.

L’esposizione a “doppio filo” De Marchi-Schapira si muove costruendo fili di un discorso serio e condiviso, su argomenti e temi contemporanei. “Double Thread” diventa così un tessuto di idee che riflettono una trama fitta e complicata, ma che in definitiva apre ad una visione più ampia del mondo che ci circonda.

Cresciuto professionalmente a Milano, DADO SCHAPIRA ha esordito nel mondo dell’arte nel 2010 con la partecipazione al Mi Art e con la prima mostra personale “Silenzio e Tensione” nel 2011, in entrambe le occasioni con la galleria Fabbrica Eos di Milano, a questo suo primo doppio impegno sono seguite diverse mostre personali e collettive in Italia, ad Arona, Cortina d’Ampezzo, Busto Arsizio, Bologna, Milano, Roma e Venezia; all’estero negli U.S.A., a Houston e Los Angeles, ed Abu Dhabi, oltre alla presenza a diverse fiere ed alcune aste d’arte contemporanea.

Nei lavori di Schapira i fili tracciano o accarezzano la scrittura, con i loro colori, i molteplici nodi e le tessiture, cercando di guidare le emozioni verso le diverse interpretazioni. Così i planisferi o le cartine geografiche, disegnate da infiniti fili tesi, rappresentano le nostre vite che si intrecciano assieme l’una con l’altra, spesso indipendentemente dalla nostra volontà, nel silenzio delle parole o nella musica del tempo. Non differentemente nei lavori su piccoli libri con la scomposizione dei disegni o delle immagini, spesso del mondo, studiati e posizionati quasi metodicamente o sistemati casualmente fra loro, e facile immaginare storie ed emozioni, libere di muoversi al primo soffio d’aria, di correre apparentemente attraverso la nostra esistenza nel tempo e per sempre.

Il lavoro di CRISTIANA DE MARCHI esplora temi sociali e politici: memoria, identità, confini contestati e nazionalismi contemporanei. Tramite l’uso di tessuti, ricamo, video e performance, De Marchi istiga processi che attirano l’attenzione sugli strumenti del potere, esplorandone le strutture.

Impadronendosi di un segno, l’artista lo distilla, riducendolo ai suoi elementi costituenti attraverso processi ciclici e ripetitivi quali la puntuazione del cucito e la rimozione dei punti a ricamo, o attraverso la ripresa di processi trasformativi della materia (ghiaccio-acqua, liquefazione di saponi, ma anche il gonfiarsi parossistico di un palloncino fino all’inevitabile esplosione). Ogni lavoro fa uso del potenziale implicito nei processi di trasformazione progressiva, scatenati prima e poi osservati. Le parole sono fisicamente amplificate o isolate per evidenziarle nella loro individualità, suggerendo il potere inerente il loro significato. Le bandiere sono svuotate di colore, incoraggiando considerazioni rinnovate sul loro carattere distintivo. Le mappe sono arbitrariamente espanse, esplose creando spazi fra luoghi la cui riproduzione non esclude l’errore perpetrato dalla fallacità dei processi mnemonici. Mappe monocrome, bianche e nere, neutralizzano i confini e la soglia apparentemente impenetrabile che separa spazi pubblici e privati, dimostrando che ciò che sembra immutabile di fatto è sempre stato fluido.

Esaminando etimologie, mappe, spazi e simboli nazionali, De Marchi e Shapira pongono in forte risalto la funzione del segno. Rivelandone le componenti fisiche e simboliche, gli artisti sottolineano la posizione entro strutture più aperte, alludendo a meccanismi di più ampia portata concettuale, espressi in modo pacato e contemporaneamente di grande efficacia.

La mostra apre al pubblico Sabato 5 Ottobre dalle ore 18:00. Visitabile fino al 9 Novembre 2019 con i seguenti orari: da Martedì a Sabato ore 14:30 – 18:00 presso gli Spazi Espositivi di Villa Brentano al 1° piano, in via Magenta 25 a Busto Garolfo (MI).

INDEPENDENT ARTISTS – VILLA BRENTANO
VIA MAGENTA, 25 – BUSTO GAROLFO (MI) 20020
EMAIL: info@independentartists.eu
INFO MOB: +39 3334914712

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