Federica Aiello Pini

Nata a Parma e cresciuta a Mantova, Federica Aiello Pini ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e illustrazione a Firenze.
In seguito è stata selezionata per la Masterclass in Visual Art e Design “Segni d’acqua, la carta e le sue tradizioni” alla Biennale di Venezia (2011).

Nel 2007 è stata segnalata nella Saatchi Gallery Top 10 da Rebecca Wilson, co-direttrice di Saatchi Gallery a Londra.
Nel 2008 ha vinto il concorso nazionale Artefatta, grazie al quale ha allestito la mostra personale “Digressione” nel suggestivo Castello degli Agolanti di Riccione. È stata tra i finalisti del concorso nazionale Mantegna cercasi, del Premio Ricoh, di Arteam Cup, e ha ricevuto diverse menzioni speciali.

Nel corso degli anni ha sviluppato la propria ricerca artistica con performance, spesso in collaborazione con musicisti: dapprima in Italia con la compagnia Teatro all’Improvviso per “Solstizio d’Estate. La musica delle meraviglie” a Palazzo Te, Mantova, nel 2012, successivamente ad Amsterdam nella galleria Amstel 41 e a Panama City per Jeronimo Gallery. In seguito a questi spettacoli è stata invitata a condurre una serie di workshop all’ESAD (Escuela Superior de Arte Dramático) di Cordoba in Spagna, nel programma dei corsi di studi di recitazione e scenografia.

Per diversi anni le sue opere sono state esposte all’Ambasciata Portoghese di Panama, paese in cui viveva, che con le lussureggianti foreste e le esplosioni di colori ha influenzato il suo lavoro. Lo stesso è poi avvenuto in Portogallo, dove la travolgente energia dell’oceano ha invaso il suo universo creativo.
Espone in mostre nazionali e internazionali e le sue opere fanno parte di collezioni private in tutto il mondo. È attiva anche nel campo dell’illustrazione, dove utilizza la sua tecnica mista accostandola questa volta ad un collage digitale.

STATEMENT

La natura è per Federica Aiello Pini infinita fonte d’ispirazione e stimolo per indagare la realtà e le connessioni nascoste dietro l’apparenza, immaginando di esplorare e connettere dimensioni spazio-temporali, muovendosi dal microcosmo al macrocosmo senza soluzione di continuità: lo fa attraverso l’uso di tecniche miste capaci di evocare percezioni e sensazioni differenti, e collage fatto di pezzi di sue opere precedenti, strappati e riassemblati, in una comunione e fusione di tempi diversi.

È un’indagine che coinvolge anche l’essere umano e le sue emozioni, trasformati in astrazione nel corso del processo creativo, così come astratte e universali sono le esperienze umane, espresse in particolare attraverso il tema del bacio, ricorrente nella sua produzione. Anche le emozioni infatti connettono, nel nostro mondo interiore, tempi e luoghi differenti.